Si concretizza, nella parte degli esuberi, il recente accordo sulla sede di Riva Trigoso di Fincantieri, in base a quanto stabilito, poco tempo fa, da azienda e parte del mondo sindacale, e poi ratificato dal referendum tra i lavoratori del 17 ottobre.

 Proprio ieri sera, infatti, è stato siglato, nel dettaglio, l’accordo che ratifica la procedura di mobilità per 120 lavoratori, destinati, quindi, a lasciare l’azienda, accompagnati, comunque, con forme di sostegno, verso la pensione o un nuovo lavoro. “La fretta di chiudere è perché confidiamo che l’accordo siglato prima di fine anno consenta ai lavoratori che vanno in pensione di beneficiare delle vecchie regole, antecedenti la riforma previdenziale del Governo Monti”, spiega Tiziano Roncone, segretario regionale Fim Cil: infatti, l’accordo generale con l’azienda precede la manovra, quello specifico sugli esuberi anticipa il 2012 e allora, sebbene le interpretazioni non siano univoche, si confida di evitare le norme che hanno allontanato l’età della pensione. L’accordo, dunque, ha valore da subito, e nei prossimi giorni saranno individuati i singoli soggetti interessati. Rispetto al testo di ottobre, si scende, seppure di poco, da 130 a 120 esuberi, sia a Riva che al Muggiano. Al cantiere della Spezia, è arrivata la firma di Fim Cisl e Uilm, presenti anche i delegati della Fiom Cgil. A Riva, invece, l’accordo è siglato ma non firmato: “Una formalità – dice Roncone -. Con l’accordo fatto, si hanno sette giorni per poterlo firmare. Abbiamo proceduto così perché, ieri sera, non potevano essere presenti i rappresentanti della Fiom Cgil”.