Lavagna. “Danni ingenti anche se ancora in corso di quantificazione, uno scenario pesante”. Definisce così la situazione il giorno dopo la forte mareggiata che ha colpito il lungomare di Lavagna e Cavi, l’assessore al demanio marittimo, Lorenzo Dasso, che aggiunge “Stiamo attivando tutti i canali per avviare un percorso che consenta in questa prima fase, di mettere in sicurezza la parte di arenile maggiormente colpita dalla forza delle onde e poi, in un secondo tempo, dovremo ultimare il progetto La Barbera; ci sono ancora tre celle da completate e questo visto i fenomeni meteorologici che colpiscono ormai annualmente il territorio, non è il punto di arrivo bisognerà proseguire con altre opere.” 

Lungomare messo già in ginocchio dall’altra recente mareggiata, quella di sabato scorso, che ha creato soprattutto danni ingenti a Cavi, con la distruzione praticamente totale dei bagni Enrica, seri problemi anche ai Nautici, ai bagni Stella e Nini. Inoltre in stazione, a seguito del crollo del muro antisbarco in corrispondenza proprio degli Enrica, ieri la situazione è peggiorata, distrutta una parte di passeggiata mare, la forza delle onde ha raggiunto anche il binario, monitorato per tutta la notte delle Ferrovie. Ieri sera intanto il Sindaco, Giuliano Vaccarezza, ha scritto al Governo, alla Protezione Civile e alla Regione Liguria, affinché anche Lavagna venga inserita negli eventi di calamità naturale di questa ultima ondata di maltempo. E stamattina è arrivata anche un lettera firmata da Italia Nostra, Legambiente, WWF, indirizzata a Comune di Lavagna, Regione Liguria, Provincia di Genova, Assobalneari Tigullio, riquardante i fatti sulla spiaggia di Cavi. Nel documento viene chiesto che nella futura pianificazione vengano escluse costruzioni massicce e molto avanzate verso il mare, e che ci sia una “radicale svolta verso opere che non oppongono resistenza a forze indomabili, smontabili e flessibili, e anche meno costose. Infine, visto che interessato dal crollo è anche lo spazio con presenza del rarissimo Giglio delle dune, presente solo a Lavagna in tutta la riviera di Levante”, chiude il documento, “chiediamo che questo angolo di terreno venga opportunamente salvaguardato nei lavori futuri, per poter continuare l’intervento di protezione, intrapreso da Comune e Italia Nostra”.