Per ora, si può solo escludere. Una pista non fa parte delle ipotesi investigative seguite dai carabinieri, in merito all’omicidio di Aldo Vaccaro, per tutti “Cippi”, il titolare dell’agenzia di scommesse di piazza Milano, a Chiavari, che un uomo descritto attorno ai 30 anni ha ucciso a colpi di pistola, l’altra notte, sull’attraversamento pedonale di corso Millo. 

Quello che i carabinieri escludono è che il killer, così come i due complici che lo aspettavano in auto per la fuga, sia venuto dall’estero. Si lavora su un italiano, insomma. Questo, sulla base degli elementi a disposizione degli inquirenti: soprattutto, la testimonianza dell’amico che stava accompagnando Vaccaro al momento dell’aggressione, e le immagini delle telecamere di videosorveglianza, che però, con il buio della notte, non sembrano garantire agli inquirenti una inquadratura del killer tale da consentirne un preciso riconoscimento. E’ chiara la dinamica, non il movente. Con il passare delle ore, l’ipotesi della rapina degenerata in tragedia rimane, ma non è quella più forte, rispetto alla possibilità che chi ha avvicinato “Cippi” fosse arrivato lì con l’intenzione di ucciderlo. Per capire il perché, tuttavia, i carabinieri hanno interrogato numerose persone, tra conoscenti della vittima e frequentatori della sala scommesse. Si cerca di capire se ci sia qualcuno che, per ragioni personali o connesse con la sua attività, potesse voler uccidere il chiavarese. Su questo fronte, dagli inquirenti, al momento, non filtra niente. Qualche altro elemento arriverà all’indagine domani, quando, in mattinata, sul corpo di Vaccaro verrà effettuata l’autopsia. Il medico legale Marco Salvi ha ricevuto quest’oggi l’incarico dal sostituto procuratore, Gabriella Dotto, che cura le indagini. Dopo l’esame, dovrebbe arrivare anche l’autorizzazione, alla madre e al fratello, a procedere con il funerale. L’indagine, nel frattempo, prosegue, serrata, sebbene il timore è che gli autori del delitto possano, ormai, essersi allontanati di molto.