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Chiavari, le condizioni imposte alla Lames, l'istanza per la Fara PDF Stampa E-mail
Martedì 12 Luglio 2011 17:54

Si riunisce questa sera la seconda commissione del consiglio comunale di Chiavari, incaricata di visionare il progetto di insediamento urbanistico nell’area di Sampierdicanne attualmente occupata dalla Lames. Il progetto prevede, come noto,circa 400 appartamenti, di cui una trentina pubblici, per lo più concentrati in una grande torre centrale. 

“Sarà l’unica occasione per i chiavaresi di conoscere un progetto di impatto così forte per la città”, dice il capogruppo di Particip@ttiva, Alessandro Monti, che ricorda come “martedì la pratica sarà votata in consiglio e non si potrà più tornare indietro”.

Nel frattempo, però, nella pratica che sarà sottoposta a commissione e consiglio, l’amministrazione di Chiavari ha imposto una condizione pesante: non si cominceranno gli interventi edilizi di Sampierdicanne prima che la fabbrica abbia ripreso l’attività nella nuova sede di Cicagna e prima che i sindacati certifichino il mantenimento dei livelli occupazionali attuali.

Intanto, il Comune di Chiavari tenta anche di sbloccare la situazione della Colonia Fara: è stata depositata, infatti, l'istanza che chiede al COnsiglio di Stato di revocare la sospensiva dello scorso maggio. “E’ il decimo ricorso cui facciamo fronte, dal 1995 ad oggi, per riuscire a vendere la Colonia Fara e destinare i proventi ad opere pubbliche”. Il conto lo ha tenuto l’assessore all’urbanistica, Antonio Segalerba, che, con l’ultima azione legale affidata all’avvocato Massimo Rusca, cerca, adesso, di sbloccare l’ultimo ostacolo: la sospensiva applicta nel maggio scorso dal Consiglio di Stato, che diceva di voler attendere, prima della vendita, l’esito del ricorso al Tar di Genova della società “Gli Scogli srl”. Si tratta del proprietario dell’area confinante con il terreno comunale della Colonia Fara, che, in relazione ad un proprio progetto di parcheggi ed opere di difesa a mare, ha aperto un contenzioso con il Comune proprio sulla collocazione della linea di confine. Di questo lavoro, esiste un progetto del 2001, in base al quale Gli Scogli reclamano la proprietà su più terreno, ed uno del 2010 che, invece, accetta la divisione ritenuta valida dal Comune. “Per fortuna – spiega Segalerba – dopo questa sospensiva del Consiglio di Stato, si è risolto un altro contenzioso al Tar, tra ambientalisti, Gli Scogli e Comune. In quella sentenza, per lo stesso pronunciamento della società, il progetto del 2001 viene dichiarato decaduto”. Quindi, ora, secondo il Comune di Chiavari, non c’è ragione di attendere il nuovo pronunciamento del Tar riguardante i confini dell’area ed il Consiglio di Stato potrebbe cancellare la sospensiva. Questo, richiede l’istanza depositata oggi, nella speranza di un accoglimento che permetta, finalmente, di incassare gli attesi 17 milioni di euro.

 

 

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