Erano circa le 4,30 di questa notte, quando l’acqua ha superato gli argini dell’Entella, sulla sponda di Chiavari, nella zona di Ri, e dalle parti del Ponte della Maddalena, arrivando a lambire viale Kasman. A Lavagna, si segnala la tracimazione sopra e sotto via Garibaldi. I vigili del fuoco hanno monitorato la situazione dalle 4,30 alla prima mattina di oggi.

 C’è stato anche un allarme, a Chiavari, laddove una donna ha segnalato il mancato rientro a casa del marito che, però, per fortuna, è stato trovato in salute, impegnato in lavori a difesa di una sua proprietà. Per i residenti, si torna a fare i conti con gli allagamenti, dopo quelli del Natale 2009.

Nel corso della mattinata, il livello dell’acqua è poi sceso, progressivamente, facendo rientrare l’allarme scattato spontaneamente tra gli abitanti del lungo Entella. Rimarrà, però, il dibattito su cosa fare sulle sponde di questo fiume.

E’ nell’entroterra, però, che si è concentrata la grande pioggia della notte, che ha gonfiato i torrenti e, attraverso essi, conseguentemente, anche l’Entella. La pioggia torrenziale si è riversata anche su numerose strade delle valli, complici i tombini che, da più parti, si sono otturati. L’unico episodio di tracimazione è stato quello del torrente Lavagna, a Calvari, dove l’acqua ha raggiunto il centro sportivo, la pista ciclabile, nel tratto che va verso Coreglia, e la cappella si San Lorenzo, allagando la parte interrata.

“Abbiamo avuto diversi piccoli smottamenti, con interruzioni della viabilità, però, solo in coincidenza con gli interventi di ripristino”, riferisce l’assessore provinciale alla viabilità, Piero Fossati. La più significativa, tra le frane, è quella, con terra, massi e alberi, che attorno alle 4 si è riversata sulla provinciale 225, a Ferriere, a poca distanza dall’imbocco della galleria per Bargagli. Lungo la viabilità provinciale, poi, le si segnalano altri smottamenti sulla 42 di Romaggi, in zona Cichero, sulla 26 della Val Graveglia, a Piandifieno e Iscioli, sulla 49 di Sopralacroce, in due punti.

“Abbiamo avuto le tombinature tappate e fiumi di acqua che hanno portate detriti sulle strade”, riferisce il sindaco di Borzonasca, Giuseppino Maschio, che ha avviato le operazioni di pulizia.

A Ne, il Comune ha già chiesto lo stato di calamità naturale, perché le frane sulla viabilità comunale risalgono già a ieri pomeriggio: “Abbiamo centinaia di migliaia di euro di danni – dice il sindaco, Cesare Pesce, che spiega -. Sono crollati muri che sostengono le strade, a Campo di Ne, Chiesanuova, Zerli e Sambuceto”.