Roma. 2.551 esuberi e chiusura di Sestri Ponente, Castellammare di Stabia e trasferimento di 600 dipendenti del settore navale di Riva Trigoso al Muggiano di La Spezia. Questo il nuovo Piano Fincantieri, presentato oggi a Roma. I Sindacati sono pronti domattina, a una grande mobilitazione, insieme ai lavoratori. E al Piano Fincantieri si susseguono i commenti politici. 

“Non se ne parla neppure”, esclama l’Assessore Regionale al Lavoro Enrico Vesco, alla chiusura totale. “Mobilitiamoci tutti per salvare lo stabilimento Fincantieri del Tigullio, per salvaguardare anche l’occupazione futura e l’intera economia del comprensorio”, dice l’Onorevole Udc Gabriella Mondello. “Siamo di fronte ad vero scippo nei confronti della Liguria e del Tigullio, con una sua azienda simbolo”, afferma Giovanni Boitano, Coordinatore Provinciale Udc. “Per noi diventa difficile accettare un piano che tenga così poco conto delle potenzialità della nostra Liguria”, hanno detto l’Onorevole Pdl Michele Scandroglio e il Consigliere Regionale Gino Garibaldi. “Questo Piano va ritirato, senza il settore navale anche Riva non ha prospettive; subito il vincolo trentennale di tutte le aree industriali della cantieristica”, dicono il Consigliere Regionale della Sinistra, Giacomo Conti e il Capogruppo Alessandro Benzi. “Se il Piano sarà davvero confermato siamo davanti alla fine della cantieristica della nostra provincia, un fatto gravissimo senza precedenti”, aggiunge il Consigliere Regionale Gruppo Misto Ezio Chiesa. “Questo Piano industriale è la prova di una totale assenza di politica industriale da parte del Governo, che denunciamo da tempo”, dice il Segretario del Pd Tigullio Luca Garibaldi. Anche Sinistra Ecologia e Libertà con il Coordinatore del Tigullio Ivan Repetto, chiede che la voce dei lavoratori non resti inascoltata.