Non aveva presentato mai dichiarazioni dei redditi e dell’Iva, evitando di versare le relative imposte, e per sottrarsi ai controlli aveva dichiarato la propria sede in un indirizzo fittizio, nascondendo la documentazione contabile della sua attività in una casa di terza persone, di cui aveva le chiavi e la disponibilità. Così, il titolare di una impresa edile di Sestri Levante aveva provato ad aggirare il fisco. Dopo aver attivato la partita iva e pur emettendo fattura, l’azienda era, quindi, completamente sconosciuta al fisco.

 La Guardia di Finanza, però, attraverso la brigata di Riva Trigoso, è risalita alla documentazione che era stata nascosta, ma anche a quella delle imprese committenti delle opere edili, proseguendo l’indagine su una trentina di conti correnti bancari, del titolare della ditta e dei suoi familiari. In questo modo, hanno ricostruito il volume di affari dell’impresa negli ultimi cinque anni, quantificando in due milioni e 440mila euro i ricavi ed in 120mila euro l’imposta sottratta alle casse dell’erario. Molto da eccepire vi è anche sulle modalità di mantenimento dei dipendenti: 4 lavoratori della ditta sono risultati completamente in nero. Agli altri 14, regolarmente assunti, il titolare non aveva però versato ritenute fiscali e contributi previdenziali ed assistenziali, pur trattenuti dalle buste paga, per oltre 85mila euro. I lavoratori, quindi, inconsapevolmente, si trovano privi del riconoscimento dei versamenti. L’imprenditore è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Chiavari, ma l’indagine potrebbe avere una coda: le Fiamme Gialle, infatti, dovrebbero effettuare, adesso, verifiche sulle imprese che hanno collaborato con quella oggetto della prima inchiesta.