Era uno dei più giovani della carovana rosa, Wouter Weylandt, che avrebbe compiuto 27 anni a settembre. Una moglie incinta che lo aspettava in Belgio, il corridore della Leopard Trec, velocista con una tappa della Vuelta 2008 nel palmares, ha perso la vita a circa tre chilometri di distanza da Borgonovo, scendendo, in gruppo, dal Passo del Bocco. Secondo le prime impressioni, il corridore ha urtato con un pedale della bici contro un muretto, lato torrente, volando sull’asfalto e strisciando, tragicamente, per una ventina di metri verso valle.

 L’incidente, come è chiaro, è avvenuto a fortissima velocità. Il corridore ha riportato un gravissimo trauma cranio facciale. Le sue condizioni, arrivato immediatamente il professor Tredici, capo dello staff medico del Giro, sono parse subito disperate. Insieme a lui, altri due medici dello staff, più quello della strada ed i soccorritori della sezione della Croce Rossa che segue la corsa. Al giovane è stato effettuato il massaggio cardiaco, praticate iniezioni di adrenalina, infine è stato anche intubato. Mentre i soccorritori operavano, un elicottero dei vigili del fuoco si aggirava attorno alla strada del Bocco, cercando un posto dove atterrare. Con il coordinamento delle forze dell’ordine presenti sul posto, si stava programmando di caricarlo con un verricello sul mezzo aereo. I tentativi di rianimarlo risultavano, comunque, inutili: solo deboli reazioni da parte del giovane corpo dell’atleta. Attorno alle 17,10, poco dopo che gli altri ciclisti erano arrivati a Rapallo, il cuore di Waylandt ha cessato definitivamente di battere. La Procura della Repubblica di Chiavari dovrà adesso aprire un fascicolo, con indagine affidata al pubblico ministero Francesco Brancaccio. Per lunghe ore, per consentire tutti i rilievi del caso, la strada del Bocco è rimasta chiusa, anche ai residenti, mentre attorno al corpo sull’asfalto si stringevano i responsabili della Leopard Trec e alcuni membri dell’organizzazione.