Genova. Fincantieri, la tensione resta alta, anche alla luce dell’incontro tenutosi oggi a Genova, al quale ha preso parte anche l’Amministratore Delegato Giuseppe Bono, il quale ha ribadito, secondo quanto raccontano i sindacalisti, che tre cantieri nel nostro territorio, nel raggio di 120 km sono troppi. Inutile dire che il pensiero va subito alla fabbrica di Riva Trigoso, e gli animi si scaldano, mentre c’è attesa per il maxi convegno promosso per il 4 marzo a Sestri Levante, e per l’incontro con il Ministro, richiesto insieme al Prefetto di Genova, in occasione della recente manifestazione con corteo. 

“La competitività sul mercato non si misura chiudendo o smembrando una fabbrica, devono essere altre le strategie da attuare”, commenta Omar Di Tullio, Responsabile Fim-Cisl. “con uno stabilimento in meno saremo punto a capo; noi comunque andiamo avanti nel nostro percorso”, ribadisce. “Quadro scuro per la cantieristica, andiamo incontro ad un grande ridimensionamento”, commenta Sergio Ghio, Responsabile Territoriale Fiom-Cgil. “Bono ha parlato di sedi che vanno spostate, l’attenzione richiama a Riva Trigoso ed anche a Sestri Ponente, adesso nessuno potrà sottrarsi al convegno del 4 marzo”, ricorda anche Ghio, “vogliamo risposte da politici ed azienda; il nostro è il cantiere più grande della Liguria e dobbiamo tutelare tutti i lavoratori.”