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La revoca di Arena spacca il Pdl |
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Martedì 18 Gennaio 2011 19:13 |
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“Il nostro commento è un silenzio, che vuole essere assordante”: sono queste le parole con cui Carlo Bagnasco, vice coordinatore vicario del Pdl di Rapallo, evidentemente turbato dalla revoca dell’incarico a Gianni Arena, commenta, stasera, gli ultimi sviluppi. Il silenzio è la linea scelta da tutti i consiglieri comunali e politici locali vicini ai Bagnasco. Facile ricordare cosa Carlo aveva detto questa mattina, criticando il comunicato stampa diffuso ieri sera dal coordinatore Domenico Cianci, perché troppo “aggressivo” verso Arena,
e ricordando che era stato preso un accordo per cui la decisione di andarsene avrebbe dovuta prenderla proprio lui, Arena. Invece, il sindaco lo ha anticipato, tagliando la possibilità di far passare la bufera con l’assessore sempre in carica. La gestione della vicenda, quindi, è l’ennesima spaccatura tra le due correnti cittadine del Pdl. Forse, quella insanabile. Stamattina, Cianci difendeva, di fronte alle rimostranze di Bagnasco, sia la convocazione del direttivo, ieri sera, sia il Comunicato che ne era uscito: “Abbiamo solo detto che il Pdl è antifascista e anticomunista, e abbiamo ricevuto l’avvallo del coordinatore provinciale”.Sul fronte dell’opposizione, Mariella Gerbi, Pd, aveva preparato una mozione proprio per chiedere al sindaco la revoca di Arena: “Avrei preferito fosse stato lui a capire di doversene andare – dice Gerbi -. E’ inqualificabile anche la giustificazione per cui il gesto sarebbe stato una goliardata: un politico ha delle responsabilità etiche”. “Era una questione interna al Pdl, se la sono risolta loro” commenta, invece, laconico, Armando Ezio Capurro, il quale, però, spiega che non avrebbe firmato la mozione di sfiducia, “proprio perché era un problema loro”. Ciascuno può interpretare la cosa come vuole, ma Capurro non era pronto a infierire su un esponente della corrente Bagnasco. |
