“Una ragazza che tutti avevano sfruttato, bisognosa di aiuto”. Così la descrive la sua stessa vittima, l’81enne chiavarese segregato e picchiato nella sua casa di via Fiume dalla ragazza e dal fidanzato di lei, 17 anni, definito, lui, “un violento”. Stamattina, l’anziano e la ragazza si sono rivisti. La giovane è arrivata sul cellulare della polizia penitenziaria, proveniente dal carcere di Pontedecimo,

mentre l’anziano era accompagnato da un parente. E’ toccato a lui testimoniare, in un incidente probatorio, davanti al gip Mauro Amisano, con alcune domande poste anche dall’avvocato della ragazza, Giorgio Bellosta. Sono tanti i punti ancora oscuri della vicenda e la testimonianza sembra non averli bene chiariti, anche perché viene definita frammentaria e poco lucida da alcuni che l’hanno ascoltata. Comunque, si indaga, in particolare, sulle due scritture ritrovate nell’appartamento, dove la mano dell’ex professore sembra alternarsi ad un’altra grafia. Una, comunque, sanciva una sorta di assunzione lavorativa della ragazza e del suo fidanzato nella casa dell’uomo, l’una come badante, l’altro come tuttofare. L’altro è uno pseudo testamento, che include i due tra gli eredi dell’uomo. Capire se e come siano stati estorti sarà il compito principale dell’indagine che vede la giovane ed il minore accusati di sequestro di persona e lesioni.