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Recco, il giorno della protesta. Ma l'ospedale chiude PDF Stampa E-mail
Martedì 03 Agosto 2010 17:14

Hanno fermato il consiglio regionale, ottenendo una audizione con l’assessore Claudio Montaldo ed i capigruppo, i cittadini di Recco presenti a Genova con in testa il sindaco, Dario Capurro. Nell’incontro con i consiglieri di via Fieschi, Capurro ha ribadito la richiesta di mantenere nell’ospedale Sant’Antonio quindici, venti posti letto di medicina. Ma l’assessore ha risposto, ancora una volta, picche: “Vogliamo mettere in sicurezza la sanità ligure e quindi portare avanti ciò che è previsto nel piano, anche per quanto riguarda Recco”, ha detto Montaldo.

Ezio Capurro, dalla parte della maggioranza, ha ribadito che, con un suo emendamento, sono state accolte le richieste di piastra ambulatoriale e country hospital, con la sola eccezione, insomma, dei letti di medicina. “E’ troppo poco – risponde il sindaco Capurro -. Quella che avevamo presentato noi era una proposta completa”. Contesta, allora, l’opposizione. Matteo Rosso, Pdl, sostiene che i 15, 20 letti di medicina erano necessari per “andare incontro alle esigenze del territorio”, mentre Roberto Bagnasco dice che “il rapporto costi/benefici non è tale da giustificare un intervento così radicale”. Critico anche Edoardo Rixi, Lega Nord, che parla di “assurda decisione, che lascia senza un polo ospedaliero l’intera zona del Golfo Paradiso”. Nel frattempo, a Recco, sebbene senza risultati, si è svolta la serrata dei negozianti, che hanno abbassato le saracinesche dalle 10 alle 12, con adesione in blocco. “Grazie all’Ascom – sottolinea l’assessore comunale Silvia Pramaggiore -, che in un giorno è riuscita ad organizzare tutto. Noi commercianti abbiamo dimostrato una compattezza che non avevamo da tempo”.  

Ultimo aggiornamento Martedì 03 Agosto 2010 17:14
 

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