“Una grande potenzialità innovativa nel sistema sanitario ligure”. Così l’assessore regionale alla salute, Claudio Montaldo, commenta il piano sanitario, approvato oggi in commissione. In sostanza, si prevede la fusione degli istituti San Martino e Ist (con relativi dipartimenti universitari), la chiusura degli ospedali di Recco ed Evangelico, l’affidamento alla direzione dell’Evangelico dell’ospedale di Voltri. A Rapallo, come ad Albenga, si prevede l’arrivo di specialisti della chirurgia ortopedica, con i quali frenare le fughe di pazienti che si fanno operare fuori Regione. Si tratta di una proposta che, si stima, farà risparmiare almeno 25 milioni di euro l’anno: “Ben poca cosa rispetto alle esigenze di riordino”, commenta Roberto Bagnasco,

Pdl, vice presidente della commissione salute, che ha votato contro, come tutto il centro destra. Tra gli argomenti che hanno diviso gli schieramenti, la situazione di Recco. E’ stato bocciato, oggi, l’emendamento del Pdl, che chiedeva la realizzazione di una piastra ambulatoriale completa nella palazzina di via Pisa e 15 - 20 letti di medicina nell’ospedale Sant’Antonio. Accolto dalla maggioranza, invece, l’emendamento di Armando Ezio Capurro, che abbassava le pretese: niente via Pisa, ma investimenti garantiti per una piastra ambulatoriale con tutte le specialità all’ospedale, dove può venire avviato anche il progetto di country hospital, ovvero posti letto gestiti dai medici di famiglia. Inutile dire che il Pdl, opposizione, e Capurro, maggioranza, si scambiano la sottolineatura che l’uno non ha votato l’emendamento dell’altro: da domani la pratica passa in consiglio e si attende la presenza del sindaco di Recco con un presidio di cittadini. Tra gli altri emendamenti approvati in commissione, invece, si segnala quello proposto da Rifondazione e Sinistra-Ecologia e Libertà, che vienta l’istituzione del ticket di pagamento sui codici verdi dei pronto soccorso: “Bisogna potenziare la medicina di base ed i servizi territoriali – dice Giacomo Conti – per assicurare una credibile alternativa ad essi”.