Carasco. Viabilità in primo piano per snellire il traffico. Realizzata la rotonda dall’Ipercoop di Carasco, posizionato il new jersey da Immobiliare Gazzo, per la sperimentazione che durerà circa due mesi; previsto anche l’allargamento della strada fino a Ponte Vecchio. Costo totale degli interventi, un milione e 900 mila euro. Intanto domattina è in agenda un sopralluogo di Comune, Municipale e Provincia di Genova, per valutare la possibilità di realizzare una rotatoria anche nel centro del paese, dove attualmente c’è il semaforo. Saranno effettuate delle prove, facendo transitare un mezzo pesante, per valutare se esista lo spazio necessario per il transito; previsto anche l’allargamento della piazzetta dal mulino.

Al momento, spiega il Sindaco Laura Remezzano, la carreggiata è solo di 12 metri, se l’intervento sarà possibile non dovremmo demolire nulla, altrimenti occorrerà eliminare il primo pezzo di marciapiede che conduce alla macelleria Rebori, arretrando altresì l’annessa piazzetta. Per realizzare il lavoro ex novo, occorrono 50 mila euro. Intanto in zona, con la nuova viabilità che si allarga a Ponte Vecchio, spostandoci al confine con Leivi, prende sempre più corpo l’area artigianale, dove sorgeranno sei capannoni, che serviranno ad ospitare realtà medio piccole della zona. Si tratta per lo più di aziende che da Carasco, Chiavari e Lavagna, si sposterebbero nella nuova area artigianale-industriale, località Gazzo. Al momento pare si tratti di due realtà legate al mondo della nautica, per rimessaggi o componentistica. “Il mio auspicio”, dice il Sindaco Vittorio Centanaro, “è che visto che l’area crea un certo impatto ambientale, almeno generi occupazione e dunque benessere, mantenendo i posti di lavoro per i cittadini del territorio. Infine un passaggio sulle voci che già da un po’ prospettano l’ipotesi dell’arrivo proprio in questa parte di territorio, di grosse aziende come Ikea. Al momento non sembra una soluzione attuabile proprio perchè la zona è definita artigianale e non commerciale, occorrerebbe dunque mettere mano ad una Variante allo Strumento Urbanistico. Dal lato pratico, secondo Centanaro, la zona non è idonea ad accogliere una struttura di questo tipo, anche per la mancanza di una adeguata viabilità, almeno al momento, e per la mancanza di parcheggi; “ad oggi non ho rilasciato nessuna licenza per tale progetto”, conclude.