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Le dimissioni di Scajola, reazioni e prospettive nel Tigullio PDF Stampa E-mail
Martedì 04 Maggio 2010 17:01

E’ finita in anticipo rispetto alla scadenza della legislatura, l’esperienza di Claudio Scajola come ministro: analogamente a quanto avvenuto nel precedente ciclo governativo di Berlusconi premier, il ministro ligure ha dovuto dimettersi, travolto da uno scandalo: l’altra volta le parole su Marco Biagi, questa il presunto coinvolgimento nell’inchiesta sui fondi neri del G8 all’Aquila, che sarebbero serviti anche per l’acquisto del suo appartamento romano, sebbene l’ormai ex ministro precisi di non essere indagato e di aver appreso tutto dalla stampa. Adesso, però, ci si chiede se e come cambierà il quadro politico del centro destra ligure. I dieci consigliere regionali neo eletti del Pdl, tra cui uno scajoliano di lungo corso come Roberto Bagnasco, ma anche gli altri tigullini Gino Garibaldi e Franco Rocca, firmano congiuntamente un comunicato in cui esprimono “solidarietà, sostegno e vicinanza”. Prende subito posizione anche il vice coordinatore provinciale del partito, il rapallese Gian Nicola Amoretti, secondo il quale “Scajola, dà innanzitutto prova di alto senso dello Stato e di profondo rispetto delle istituzioni e dei cittadini”. Interessante, a questo punto, anche il parere di Gabriella Mondello,

per lunghi anni punto di riferimento di Scajola nel Tigullio, ora scappata dal Pdl per l’Udc: “Sul piano umano, provo grande sofferenza per il terribile momento che Scajola attraversa, ed auspico che si possa fare chiarezza”. Sul piano politico, invece, l’ex sindaco di Lavagna dice: “Quella del centro destra è una maggioranza forte ma senza un collante ideale. Il clima interno già da tempo mi aveva fatto maturare la decisione di andarmene e questo episodio conferma i problemi”. Il coordinatore provinciale Roberto Levaggi dice: “La perdita di un ruolo così importante come quello ricoperto dal Ministro dello Sviluppo Economico isola ancora di più la Liguria” ma aggiunge “Si auspica che il Governo intervenga ugualmente su tutti i grandi problemi che da anni attanagliano la nostra Regione”.  Ma cosa succede, adesso, in Liguria? Soprattutto se uscisse rapidamente e bene dai risvolti dell’inchiesta, Scajola potrebbe confermare il suo ruolo di leader regionale del partito, altrimenti si avrebbe uno sconvolgimento. Malgrado le voci che lo volevano in difficoltà dopo le regionali, al momento rimane uomo forte il coordinatore regionale, il lavagnese Michele Scandroglio, che, solo pochi giorni fa, firmava con tutti i parlamentari Pdl un documento di solidarietà all’allora ministro e che oggi dichiara: “Scajola si conferma uomo con grande senso di responsabilità e ne uscirà a testa alta”.

Ultimo aggiornamento Martedì 04 Maggio 2010 17:15
 

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