La Minerali Investimenti ha chiuso oggi, positivamente, la prima pendenza che poteva degenerare nel fallimento della Santa Rita, l’azienda di imbottigliamento di acqua minerale di Statale di Ne, controllata dal gruppo romano. Oggi, infatti, scadevano i termini per l’ingiunzione di fallimento promossa da tre ex dipendenti, due in pensione, uno ricollocato altrove, seguiti dall’ufficio legale della Cgil. In tutto, i tre vantavano crediti per 60mila euro, risolti dall’azienda in tre tranche: oggi è stata completamente pagata l‘ultima, da 20mila euro, facendo cadere l’istanza di fallimento. Altre, però, se ne configurano per il prossimo futuro: erano undici, infatti, gli ex dipendenti ad essersi mossi legalmente per rientrare dei propri crediti, già nel gennaio 2009, senza contare la presenza di altri creditori.

La posizione dell’azienda di Statale, insomma, rimane difficile.  “I nove dipendenti ancora in essere nello stabilimento sono senza stipendio ormai da dodici mesi”, ricorda, poi, il segretario territoriale della Cgil, Armando Firpo. Ad inizio febbraio, l’assessore regionale al lavoro, Enrico Vesco, aveva preannunciato la revoca della concessione mineraria che autorizza alla raccolta dell’acqua, se l’azienda non avesse saldato i suoi lavoratori. La cosa, a distanza di quasi quattro mesi e con le elezioni in mezzo, non si è concretizzata, ma ora occorrerà conoscere il pensiero, in proposito, del prossimo assessore regionale al lavoro, magari lo stesso Vesco, qualora sia lui a succedere a se stesso.