Tigullio. Una multa da 1.500 euro ad una pescheria di Rapallo, una della stessa cifra ad una ristorante di Chiavari e un’altra di addirittura 6 mila euro, al ristorante di un hotel di categoria superiore di Santa Margherita Ligure. E’ il bilancio della Capitaneria di Porto, impegnata in una maxi operazione, denominata “Poseidon”, di vigilanza e controllo della pesca marittima, lungo l’intera filiera ittica. Impegnato il persone di tutte le Guardie Costiere della Liguria e come detto nel nostro territorio sono state riscontrate numerose irregolarità.

Effettuati 34 controlli in mare, con l’ausilio di motovedette, nei confronti di pescatori professionisti e sportivi, 276 i controlli a terra con l’intervento di appositi nuclei ispettivi. In particolare, spiega il Comandante Majoli, di Santa Margherita, le verifiche a terra hanno riguardato i punti di sbarco del pescato all’interno dei porti, dei centri commerciali, depositi, mercati ittici, ristoranti e pescherie, venditori ambulanti. Diverse le sanzioni amministrative per irregolarità sull’applicazione delle norme comunitarie di in materia di etichettatura. Inoltre tre casi sono stati girati all’Autorità Giudiziaria, per frode in commercio. Sostanzialmente pesce di modesto valore commerciale, come lo “squalo smeriglio” e il “pesce pangasio”, venivano proposti con la denominazione di “pesce spada” e “pesce persico”, specie ittiche di maggiore pregio e dunque prezzo più elevato. A Lavagna un ristoratore ha dichiarato come fresco un prodotto scongelato.