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Al bando le trote d'importazione. Arriva l'incubatrice |
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Mercoledì 17 Marzo 2010 19:28 |
 Non c’è niente di ligure, nelle trote che, ogni anno, si vedono nuotare in torrenti come Sturla e Lavagna, laddove le acque sono popolate da pesci di ceppo atlantico. Non si tratta di immigrazione che ha soppiantato i nativi, ma al calo della popolazione locale ha fatto seguito l’importazione delle trote americane che, ogni anno, vengono immesse nei nostri torrenti, per la gioia dei pescasportivi. “Le trote atlantiche, però, sono più grandi, si riproducono solo con 16 centimetri di fondo e così, nei nostri corsi d’acqua, di anno in anno finiscono per scomparire”, spiega Umberto Righi, pescasportivo della Fi.MA Chiavari. Per avere popolazioni di pesce in grado di popolare i nostri torrenti di generazione in generazione, allora, bisogna recuperare i ceppi mediterranei,
che sono composti da trote più piccole, che raggiungono il chilo con una crescita di dieci anni. Gli esperti sono andati alla ricerca, e nel profondo entroterra delle province di Spezia e Parma si sono trovati ancora esemplari, che allevatori professionisti hanno fatto riprodurre, producendo circa 100mila uova. Queste uova, adesso, sono nell’incubatoio che si trova lungo il torrente Mogliana, a Borgonovo di Mezzanego, restaurato dopo quarant’anni di abbandono, che sarà inaugurato sabato mattina, alle 11: “Attualmente, abbiamo esemplari di un centimetro e uova che, invece, devono ancora schiudersi – riprende Righi, che spiega -. Speriamo di salvare una buona parte di questi, in modo da avviare, con gli esemplari diventati adulti, nuovi cicli riproduttivi con cui popolare i nostri torrenti”. |
