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Il vino del Tigullio cerca nuove vie di promozione |
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Lunedì 08 Marzo 2010 18:43 |
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Nuove strategie, per rilanciare la produzione di vino nel Tigullio. Le delinea Marco Bertani, presidente della Comunità Montana Aveto Graveglia Sturla, assessore all’agricoltura del Comune di Ne ed esponente locale della Confederazione Italiana Agricoltura: “La produzione c’è e va discretamente bene, ma ancora troppe bottiglie rimangono nelle cantine invendute, specie negli ultimi tempi, con l’intervento della crisi”, dice Bertani, pensando alle etichette “Golfo del Tigullio”, ciliegiolo e vermentino in primo luogo, ma anche il moscato e le altre produzioni locali. “E’ un problema di strategie promozionali”, dice Bertani, che annuncia di aver contattato il Gal Appennino Ligure per avviare una collaborazione finalizzata a dare al vino del Tigullio nuove strategie di comunicazione e marketing.
Una di queste, già promossa direttamente da un produttore, potrebbe essere l’etichetta Portofino, nome di grande richiamo internazionale: sarà il ministero delle risorse agricole a stabilire se la nuova dop, sotto etichetta della già esistente “Golfo del Tigullio”, potrà essere assegnata, peraltro non prima del 2012. Da qui ad allora, i produttori interessati potranno, attraverso le associazioni di categoria, chiedere di aderirvi. Nel frattempo, maturano, ed è proprio il caso di dirlo, altre iniziative, dallo spumante in fondo al mare dell’enoteca chiavarese Bisson all’idea di trasferire lo stesso processo di maturazione nella Miniera di Gambatesa. Insomma, quello dei produttori di vino del Tigullio è un mondo che cerca di diventare sempre più effervescente. |
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Ultimo aggiornamento Lunedì 08 Marzo 2010 18:45 |
