Tigullio. Depuratore, nuovo capitolo. Dopo il recente incontro a Chiavari, promosso dal consigliere delegato della Città metropolitana, Enrico Pignone, enti, associazioni, comitati, consiglieri, hanno scritto al presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. La scelta era già stata ampiamente contestata dalla popolazione, non è in discussione l’idea di depurazione, ma il tipo di soluzione adottata, si legge nel documento inviato: 

“Più semplice, di più facile realizzazione, con minori costi e tempi di costruzione, sarebbe invece prevedere 4 depuratori, situati a Chiavari, zona Preli, dove c’è già un impianto a norma, che già serve anche Leivi e parte di Zoagli; a Lavagna, dove nella zona portuale, l’attuale depuratore, serve anche  Cogorno, parte di Carasco e Ne, e necessita di essere messo a norma o rifatto; in Fontanabuona, dove è opportuno prevedere un depuratore di piccole dimensioni, per servire tale bacino di utenza; e a Sestri Levante, dove sono state individuate le aree Pescina e Ramaia, per un nuovo impianto al servizio della Val Petronio”. Gli scriventi sottolineano altresì che l’idea del megadepuratore si pone in discontinuità rispetto alle modalità di gestione del problema della depurazione nel nostro territorio: Santa Margherita Ligure ha un proprio impianto, come anche Rapallo. “Non si comprende, dunque, perché un ambito enormemente più vasto e più popolato debba essere servito da un solo depuratore”, dicono i rappresentanti di 100% Lavagna, Articolo 9, Ayusya, Cambiamo Lavagna, Comitato Giù le mani dal fiume Entella, Partecipattiva, Progetto Levante, Scambievolmente, ed altri consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle a Lavagna e Cogorno. Questi, adesso chiedono urgentemente un   appuntamento, per esprimere ancora una volta ed in maniera più dettagliata, al presidente Toti, perché sono contrari al depuratore comprensoriale. Il governatore della Liguria è anche stato invitato nel nostro territorio, “per meglio riscontrare la fondatezza delle argomentazioni indicate, così che Regione possa intervenire in modo appropriato sulle decisioni finora assunte”, termina così il documento arrivato sul tavolo di Toti.