Carasco. Dopo quattro giorni e notti di lavori della Città metropolitana per bonificare il versante e ridurre i rischi di altre frane, l’arteria è nuovamente percorribile. Sono stati rimossi oltre 2.000 metri cubi di materiale pericolante, con i gruppi elettrogeni con ruspe sulla carreggiata e “ragni”, escavatori da parete, insieme a rocciatori specializzati, lungo la provinciale 586 della Val d’Aveto, chiusa da domenica sera per nuove cadute di massi, all’altezza di Santa Maria di Sturla a Carasco. “A mezzogiorno di oggi è stata riaperta al transito a doppio senso di marcia, senza tornare al senso unico alternato che era in vigore ormai da molti mesi per il pericolo di frane da questo martoriato versante”, ha detto Gianni Vassallo, consigliere delegato alla viabilità della Città metropolitana che ha seguito e coordinato tutte le fasi degli interventi. 

“Rimossi pietre, terra e massi, sulla parte più alta della parete vengono ancorate reti d’acciaio di contenimento, mentre sul lato a monte della carreggiata sono stati installate barriere in new jersey, sormontate da due metri di reti metalliche a ulteriore protezione della strada. La bonifica del versante e le reti riducono i rischi di altre frane, ma per la sistemazione definitiva del tratto”, aggiunge Vassallo, “sono necessari gli interventi strutturali già progettati che ammontano a poco più di 500 mila euro, finanziati per buona parte dalla Regione con un cofinanziamento della Città metropolitana da risparmi della gestione ordinaria.” Gli interventi strutturali definitivi, prevedono un muro di sostegno del versante a monte lungo 62 metri e alto 5, ed il rifacimento del cordolo e del guard-rail a valle per un centinaio di metri.