Lavagna. “L’argine napoleonico, il seggiun, tuttora esistente a valle del Ponte della Maddalena lato Lavagna, ha protetto la città durante la recente alluvione. E’ comunque necessario mettere in atto gli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico. E anche se si fossero realizzati i muraglioni progettati dalla Provincia di Genova, sarebbero stati inutili, visto che i problemi maggiori si sono avuti a monte, per non dire dannosi secondo le testimonianze di chi ha notato il refluire delle acque del rio Rezza alle spalle dell’argine”. Questa la posizione del Comitato Giù le mani dal fiume Entella, ed ancora una volta a sollevare la questione è il Portavoce Giovanni Melandri,

che si appella nuovamente alle amministrazioni, affinché gli interventi volti alla mitigazione del rischio idrogeologico “vadano nella giusta direzione e non si traducano in nuove devastazioni del nostro già fragile territorio”, spiega. “Eppure la normativa regionale contiene indicazioni precise e corrette relative al tipo di interventi necessari da compiersi, che vanno dalla rimozione della sabbia sommersa alla foce, alla manutenzione degli argini, ma questi non vengono attuati. In compenso, lo svincolo di terreni, correlato al progetto dei muraglioni, offre nuove opportunità per costruire, nonostante l’impermeabilizzazione dei terreni sia una delle principali cause dei disastri che stanno avvenendo un po’ dappertutto”, chiude il Comitato.