Chiavari. “Non è una provocazione ma un problema che vogliamo risolvere, non vogliamo andare contro nessuno e tantomeno contro la legge, ma occorre soprattutto in un momento di crisi come questo, non aggiungere ulteriori problemi, quando non ci sono rischi vogliamo poter lavorare”. Ad esprimersi così è Marzio Cavatorta, da sempre presente con il suo banco, adesso da tre generazioni, al mercato giornaliero di piazza Mazzini a Chiavari.

Questa mattina c’è stata una pacifica iniziativa di protesta: difatti con l’allerta 2 i banchi come ordinanza della Prefettura, non dovevano esserci. Ma su 20 attività, ne sono presenti 15. Una adesione importante per lanciare un segnale forte, e la richiesta di un incontro con il Sindaco, che è stato comunque preventivamente avvisato che stamattina, verificate le condizioni di sicurezza, i banchi ci sarebbe stati. Il signor Cavatorta, in rappresentanza della categoria, precisa che si tratta di analizzare la situazione per il mercato di Chiavari, in una zona che non crea problemi, è fisso, porta indotto, “e pertanto vorremmo essere equiparati ai commercianti che hanno i negozi in zona”, dice ancora Cavatorta che chiude con una nota di colore: “Abbiamo apprezzato la farinata che ci ha inviato Luchin, in segno solidarietà. Noi in questo momento non possiamo permetterci di  perdere giornate di lavoro se non ci sono reali problemi di sicurezza.”